UX e LX nell’apprendimento degli adulti

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Passare da un’attività formativa “one stop” a un viaggio, utilizzando il potere delle emozioni e delle abitudini.

La User Experience (UX) e la Learner Experience (LX) non rappresentano più solamente un’opzione per le società che mirano a rimanere all’avanguardia con le loro risorse.

La sempre minor disponibilità di tempo da dedicare alla formazione, ritmi più frenetici, assieme alla totale penetrazione del digital nelle nostre vite e abitudini hanno inevitabilmente mutato le logiche della formazione e hanno influito anche sui nuovi modelli di apprendimento che “corrono” alla velocità della nostra quotidianità.

Siamo abituati a stimoli di breve durata, pensiamo alle notifiche di news e aggiornamenti, che o catturano la nostra attenzione o la perdono del tutto a seconda delle sensazioni che suscitano in noi.

Le neuroscienze spiegano infatti come per massimizzare la ritenzione delle informazioni che ci “bombardano” da tutti i fronti (viviamo nell’epoca dell’infobesity!) sia necessario rinforzare i contenuti per un periodo prolungato, utilizzando modalità differenti che siano in grado di creare in noi degli stati d’animo positivi.

Il ruolo dell’emozione positiva tende a influenzare in maniera diretta la memorizzazione, per questo motivo riveste ora più che mai un ruolo cruciale.

UX LX

Ma come facciamo a emozionare il nostro User durante il processo di apprendimento?

Per creare emozioni positive che possano alimentare l’engagement durante il “viaggio formativo” è necessario adottare un approccio che metta al centro il partecipante (learner-centric), per far si che questo possa fruire della migliore esperienza e che sia accompagnato nel percorso più semplice possibile.

Più la Learner Experience sarà complessa e non intuitiva, più l’apprendimento sarà ostacolato e le probabilità di abbandono saranno elevate.

I 3 elementi per una LX efficace

Nella progettazione e nell’ideazione della nostra Learning Experience, dobbiamo farci guidare da 3 keyword fondamentali:

Semplicità

Pensiamo a come è cambiato il nostro modo di imparare ad utilizzare un qualsiasi device, uno smartphone o una stampante per esempio, la user experience e la user centricity sono talmente alla base della progettazione di qualsiasi prodotto che nella maggior parte dei casi non abbiamo più la necessità di sfogliare il manuale di istruzioni.

L’architettura e la progettazione di un percorso formativo devono ricalcare il più possibile queste logiche a cui siamo abituati negli ambiti più diversi: istruzioni lineari, piattaforme di supporto semplici e accattivanti, attività e interazioni richieste intuitive.

Consistenza e adattività

Le informazioni che andranno a comporre il nostro percorso devono essere scelte accuratamente e anche l’ultimo dei video inseriti sul nostro LMS (Learning Management System) deve essere consistente e coerente con il ruolo e le attività di chi ne fruisce, ma soprattutto con gli obiettivi formativi prefissati.

Siamo immersi in una quantità infinita di contenuti di facile e immediato accesso, pensiamo per esempio alle biblioteche di apprendimento che hanno visto una crescita esponenziale nell’ultimo periodo (Lynda.com, LinkedIn Learning, Coursera, etc..).

La conseguenza di questo “nuovo” mercato sta nel fatto che il partecipante può avere accesso a qualsiasi informazione, in qualsiasi momento, su qualsiasi tipo di dispositivo e a un costo irrisorio o talvolta pari a zero.

La nostra Learning Experience non deve essere assimilata a questa logica di “biblioteca di contenuti”. La percezione che il nostro Learner deve avere, nel momento in cui accede alla Sua piattaforma formativa, deve essere quella di trovarsi in un ambiente costruito ad hoc sulle proprie caratteristiche e bisogni. La struttura deve essere quindi adattiva e estremamente personalizzata!

L’obiettivo della Learner Experience è quello di creare un effettowow” che mantenga alto il livello di attenzione e per fare questo il contenuto proposto dovrà essere: interessante e non troppo generalista, semplice e pertinente con il ruolo e le attività che la persona interessata svolge.

Multimodalità

La ricerca scientifica sull’apprendimento e le neuroscienze ci insegnano che una delle tecniche più utili ad aumentare la quantità di informazioni apprese è rinforzare i contenuti oggetto del corso o del percorso formativo in maniera continuativa e prolungata nel tempo, coinvolgendo modalità sensoriali diverse (vista, udito, voce).

Gli studi sulla “curva della dimenticanza” (forgetting curve) mostrano che già dopo un’ora, le persone dimenticano in media il 50% delle informazioni che sono state presentate. Entro 24 ore questa percentuale diventa prossima al 70% ed entro una settimana tocca il 90%.

Anche se la media in generale varia da persona a persona possiamo dire che queste percentuali forniscono una buona fotografia di come il nostro cervello dimentica.

Le soluzioni digital rappresentano quindi una buona strategia per evitare che gran parte degli investimenti, del tempo e degli sforzi cada nel dimenticatoio. Proponendo diversi stimoli per un periodo prolungato e immergendoli nella cosiddetta “learning experience” è possibile sollecitare il ricordo e quindi l’apprendimento della persona, mixando formati e strumenti che vadano a toccare lo stesso argomento da prospettive differenti.

Possiamo linkare video, forum o articoli interessanti di esperti del settore, senza contare tutte le risorse formative come moduli e-Learning e video che sia i clienti sia i provider di formazione hanno a disposizione. L’utilizzo “oculato” di risorse esterne all’organizzazione rappresenta un aspetto molto importante perché evita l’effetto di autoreferenzialità che può scatenare un percorso costruito sull’utilizzo di risorse interne e corporate.

In un momento in cui anche la formazione è dettata dai meccanismi e dalle tempistiche del digital, se non riusciamo a coinvolgere pienamente il partecipante, a catturare e a guadagnarci la sua attenzione, questo non riuscirà a immagazzinare le informazioni e gli argomenti che gli stiamo proponendo.

Progettazione chiara e mirata, utilizzo di diverse modalità e strumenti e semplicità; questi gli assunti che devono guidare gli HR e i responsabili L&D verso la costruzione dei percorsi formativi da riservare alle proprie risorse. Più il partecipante sarà in grado di percepire la rilevanza del contenuto formativo per sé stesso e per l’azienda, meno sarà portato a dimenticare quanto appreso.

 


 

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Articolo di Silvia Persavalli

Scritto da

Cegos

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