L’importanza del feedback nel training: guida per formatori

CegosCegos

L’apprendimento degli adulti è un tema complesso, soprattutto quando avviene contestualmente a percorsi formativi promossi dalle aziende.

In questo caso, ci sono alcuni fenomeni tipici da considerare:

  • La triangolazione formativa, ossia l’inevitabile scostamento tra aspettative aziendali, del formatore e dei partecipanti
  • La necessità di apprendimento spesso determinata da decisioni organizzative più che da desideri dei partecipanti
  • Il sistema di vantaggi e svantaggi determinati dal raggiungimento degli obiettivi formativi
  • Il grado di coerenza tra obiettivi di apprendimento e cultura professionale dei partecipanti

Alla luce di questi fattori, è evidente l’utilità di dare ai discenti un riscontro su quanto sono riusciti ad apprendere nel percorso didattico.

Il feedback nella fisiologia psicologica

Ciò vale anche dal punto di vista della fisiologia psicologica: il cervello umano è infatti in costante produzione di ipotesi. Certamente molti dei nostri comportamenti sono semi-consapevoli, basati su routine che rendono agevole la quotidianità. Resta però il fatto che la dinamica psichica si basa su una serie costante di domande e risposte che creiamo nel nostro flusso di pensieri.

Questo flusso può però entrare in loop nel momento in cui non riusciamo a decidere quali siano le opzioni corrette. Per questo è fondamentale valorizzare il feedback nei momenti di apprendimento formalizzato, dando indicazioni sulla potenziale adeguatezza o inadeguatezza di quanto acquisito rispetto agli obiettivi didattici concordati.

flusso del feedback

Come dare allora il giusto feedback formativo?

Ricordiamoci che, in questo contesto, il feedback dovrebbe essere:

  • Evidence based, ossia basato su evidenze, meglio se di tipo comportamentale
  • Dato il prima possibile, per essere facilmente collegato proprio alle evidenze
  • Costruttivo, ossia proposto con l’intenzione di sostenere un miglioramento
  • Rispettoso, e quindi costruito in una logica di servizio e non di richiamo o di sanzione

La nostra necessità di dare feedback si basa sul voler aiutare le persone:

  • Attraverso l’incremento della consapevolezza sui propri comportamenti
  • Per integrare conoscenze (knowledge) ed abilità (Know How)
  • In una ottica orientata al futuro e al cambiamento
  • Perché siano in grado di predisporre un piano di azione

Diversi livelli di feedback formativo

Come formatori, siamo a chiamati a progettare diversi livelli di feedback formativo:

  • Da quelli declinati durante le fasi di training tramite esercizi individuali e di gruppo
  • A quelli pre e post training, spesso identificati con termini vari: assessment, survey, test, evaluation, prova di livello, prova di autonomia operativa, esame, certificazione, prova finale…

Ognuno di questi momenti deve essere predefinito con grande attenzione sia allo scopo della rilevazione, sia in base al tipo di relazione sottesa tra i diversi attori del setting formativo (i singoli partecipanti, il gruppo dei partecipanti, il formatore, le dimensioni gerarchiche delle organizzazioni promotrici dell’evento…).

Per essere efficaci e rispettosi ricordiamoci che, pur nella eterogeneità dei diversi livelli citati, è comunque presente una serie di dimensioni determinate da fattori psicosociali:

  • Livello individuale: principalmente il self assessment, durante il quale il singolo può riflettere, in riservatezza, sul proprio livello di percezione di adeguatezza o sul livello di performance mostrato in una prova somministrata. In abbinamento troviamo una check list di verifica o a un sistema digitale di feedback
  • Livello di gruppo: una situazione in cui le dinamiche di gruppo vengono orientate per favorire lo scambio orizzontale di feedback di tipo soggettivo
  • Livello istituzionale: il feedback espresso dal trainer verso un gruppo o verso un singolo componente. Può originarsi da una semplice espressione di opinione (“a mio parere…”) ed evolversi fino all’espressione di un vero e proprio giudizio di valore, a valle di somministrazione di prove o esercizi. Può essere anche abbinato al rilascio di una attestazione di merito

Il feedback nelle fasi di un progetto formativo

Tutte queste diverse declinazioni del feedback devono essere gestite con cura nelle diverse fasi di un progetto formativo:

  • Analysis: comprensione delle attese del committente e dei partecipanti circa le impostazioni del feedback
  • Design: creazione di tool di feedback semplici e coerenti con gli obiettivi formativi dichiarati nel progetto
  • Delivery: somministrazione attenta agli aspetti psicosociali, pur nel rispetto di eventuali necessità formali
  • Project Evaluation: ogni progetto formativo merita una riflessione su quanto ciò che era stato programmato è stato effettivamente trasformato in azioni formative. Domandarci quanto il feedback sia stato gestito pienamente è utile per renderlo sempre più efficace in eventuali iniziative simili

Desideri saperne di più? Scopri il tool di feedback Cegos oppure contattaci per sviluppare questo tema nella tua azienda.

Scritto da

Cegos

Dal 1926 il Gruppo Cegos è a fianco delle imprese, delle istituzioni, dei team e delle persone che forma, seleziona, supporta e aiuta a svilupparsi. Questo ha fatto di Cegos il leader della formazione manageriale, in Europa e nel mondo.
Scopri di più
newsletter image

Ricevi la nostra newsletter

Training, Management, Commercial, Professional Efficiency

Iscriviti