Onboarding strategico: quanto ne sai?

Di | 26 agosto 2022

Ascoltando un podcast, partecipando ad una diretta Linkedin, leggendo un articolo su Internet, ti sarà sicuramente capitato di imbatterti nella parola Onboarding. Ma di cosa si tratta esattamente?

Iniziamo provando a darne una definizione.

L’Onboarding è il momento in cui un’azienda fornisce ai nuovi dipendenti formazione e informazioni per aiutarli ad ambientarsi nella nuova posizione. Questo li aiuta a comprendere il loro ruolo e le aspettative del datore di lavoro, ad apprendere i valori e la cultura aziendale e a testare il clima che si respira tra colleghi.

Onboarding: quanto ne sai?

Si tratta di una fase cruciale, perché i dipendenti possono facilmente trovare un altro lavoro se l’esperienza non soddisfa le loro aspettative. Motivo per cui le imprese stanno diventando sempre più consapevoli di quanto sia importante e centrale: l’Onboarding è finalmente vissuto dalle aziende come una leva strategica.

Le organizzazioni che sperimentano il successo dell’Onboarding estendono il processo ben oltre il primo giorno di lavoro, facendolo diventare una vera e propria esperienza. Questi programmi si svolgono nell’arco di settimane, a volte anche di mesi, e spesso includono shadow coach o sistemi di buddy per aiutare i nuovi assunti ad imparare il lavoro e ad ambientarsi il più rapidamente e nel miglior modo possibile.

L’Onboarding permette ai nuovi assunti di acclimatarsi

Un programma di Onboarding per i nuovi dipendenti è fondamentale perché consente loro di avere un vantaggio e di ambientarsi nell’azienda.

L’ambientamento va oltre il semplice indicare dove sono i bagni o il bar in cui è possibile andare a pranzo.

Avviene quando il datore di lavoro fornisce al neoassunto una panoramica completa degli obiettivi e della filosofia aziendale, instaurando un dialogo in cui viene spiegato cosa ci si aspetta da lui e in cui lui stesso possa capire come contribuire al raggiungimento dei traguardi prefissati. Si tratta di un’opportunità che può preparalo al successo e che permette di creare fiducia reciproca.

L’ambientamento informa i nuovi assunti anche su ciò che l’organizzazione può fare per loro: offrire opportunità di sviluppo professionale, organizzare pranzi mensili in cui chiacchierare in un contesto più informale o appoggiarsi ad un programma di mentorship.

Pertanto, un Onboarding di successo fornisce ai nuovi dipendenti gli strumenti necessari per diventare membri produttivi e di successo.

Senza un valido un processo d’entrata, i New Comer sono lasciati al buio, poiché non ricevono la guida, la formazione e le conoscenze utili per comprendere le aspettative de datore di lavoro e la cultura lavorativa aziendale, con conseguente incremento del turnover.

L’Onboarding rende i nuovi assunti più coinvolti nell’azienda

Quando i dipendenti apprendono il punto di vista dell’azienda e capiscono cosa ha da offrire, è più probabile che si impegnino. I dipendenti coinvolti sono persone che si impegnano per l’organizzazione e per il loro ruolo all’interno di essa. Si tratta di persone che danno il 100% ogni giorno perché hanno veramente a cuore la loro azienda e vogliono che raggiunga gli obiettivi prefissati.

L’esperienza di Onboarding è essenziale perché dimostra che l’azienda si dedica a loro e, a sua volta, crea dipendenti ingaggiati e un forte legame. Ritagliando il giusto spazio e tempo alla formazione dei nuovi dipendenti, facendoli sentire a casa, è più probabile che si sentiranno coinvolti, il che aumenterà la fidelizzazione del Personale.

Le aziende con un maggior numero di dipendenti veramente ingaggiati hanno risultati migliori. Per citarne solo alcuni:

  • maggiori profitti;
  • tassi di turnover più bassi;
  • migliori risultati in termini di sicurezza;
  • maggiore qualità del prodotto / servizio;
  • migliori valutazioni da parte dei clienti;
  • i dipendenti si assentano meno giorni.

L’Onboarding come strumento di retention

L’Onboarding è un punto cardine anche perché, una volta che il nuovo assunto si è ambientato ed è realmente ingaggiato, è più probabile che rimanga. Trattenere i talenti è di vitale importanza perché un elevato turnover, oltre che essere faticoso per un’azienda, è anche molto costoso.

Ti starai chiedendo: “Perché costa così tanto sostituire un dipendente?

Secondo l’articolo di SHRM – To Have and to Hold, ci sono molti costi diretti e indiretti associati alla ricerca di un sostituto.

SHRM ha rilevato che il 67% del denaro è destinato ai soft cost, ovvero alle spese indirette associate alla riassunzione. Comprendono la produttività, le competenze perse e il tempo che si dovrà impiegare ogni volta che un datore di lavoro dovrà trovare un nuovo dipendente.

Il restante 33% del denaro è destinato agli hard cost, ovvero alle spese dirette associate alla ricerca di un nuovo dipendente. Tra i costi più onerosi vi è tutto il processo di reclutamento dei potenziali candidati.

In altre parole, la perdita di un lavoratore è estremamente cara. Ogni volta che un’azienda deve trovare un sostituto, perde tutto il know-how e la produttività che il vecchio dipendente aveva da offrire. Inoltre, deve spendere tempo e denaro prezioso per trovare un candidato che vada a occupare la sua posizione.

L’importanza delle statistiche sull’Onboarding

Come già esplicitato precedentemente, l’Onboarding dei dipendenti aumenta notevolmente la probabilità che i nuovi assunti rimangano in azienda. Una ricerca di Glassdoor ha rilevato che le aziende con un processo di Onboarding efficace hanno migliorato il tasso di fidelizzazione dei nuovi assunti dell’82%.

Un rapporto di Gallup ha rilevato che solo il 12% delle organizzazioni ritiene che la propria azienda faccia un buon Onboarding.

Secondo lo studio sull’Onboarding condotto da Kronos su 350 aziende, programmi di Onboarding più lunghi sono associati a risultati aziendali e di talento più forti, così come migliorano il coinvolgimento dei dipendenti e la reputazione aziendale. Il 57% degli intervistati ha dichiarato che i manager sovraccarichi di lavoro e la mancanza di tempo per l’Onboarding rappresentano la sfida più grande per un processo più efficace.

Il 47% ha indicato la mancanza di un’applicazione coerente in tutta l’azienda e il 38% la mancanza di strumenti per misurare il ROI o l’efficacia.

Riepilogo sul perché l’Onboarding sia così strategico

  • L’Onboarding è importante perché integra i nuovi dipendenti nell’azienda. I New Comer ricevono le conoscenze, la formazione e il supporto necessari per diventare membri produttivi del team.
  • L’Onboarding aiuta anche ad acclimatare, coinvolgere e trattenere i talenti. L’ambientamento dei dipendenti consente loro di familiarizzare con le aspettative dell’azienda e con le sue risorse.

Abbiamo visto l’Onboarding sotto varie sfaccettature e punti di vista. Risulta evidente che sia un processo chiave, per cui le aziende che vogliono puntare con successo al futuro non possono più ignorarlo o non investirci risorse.


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