Una delle chiavi di volta delle aziende moderne è quella di avere un R&D performante, curioso, coraggioso. Un R&D che sappia cogliere le esigenze di una comunità sempre più sensibile al tema della sostenibilità e le sappia coniugare con le migliori avanguardie tecnologiche. Un mantra che Radici non solo proclama ma che è (stato) in grado di applicare con mestiere, successo e attraverso varie sfumature a tutta la sua vasta produzione.
L’approccio di Radici Pietro Industries parte proprio da qui: avviare innovazioni di prodotto e design che possano creare un posizionamento distintivo rispetto ai competitor. Una distintività che trova le sue coordinate espressive non sulla competitività del prezzo ma sulla garanzia di qualità: impiega solo premium raw materials, soluzioni esclusive come la lana della Nuova Zelanda e il Poliammide 6.6, incentrando appunto le sue risorse su qualità e innovazione. Lo stesso approccio virtuoso lo troviamo nella scelta, oggi controcorrente, di non delocalizzare la produzione fuori dall’Europa per abbattere i costi, ma di lasciare tutto a Bergamo, dove l’impero tessile di Radici ha avuto origine.
Radici può fare la differenza sul fronte della sostenibilità, ambito molto caro al Gruppo, poiché la sensibilità verso i temi legati al rispetto dell’ambiente è un MUST aziendale che pulsa da sempre, non un trend abbracciato negli ultimi mesi quando tutti sono saliti sul carro della CSR. L’azienda di Bergamo si distingue da anni sul fronte dell’economia circolare ed è un benchmark di riferimento imprescindibile nel suo settore di appartenenza.
Un’attenzione al mercato che parte addirittura dalla semantica. Radici ha ridefinito la “moquette”, ovvero il suo prodotto core, “pavimentazione tessile”, a sottolineare la seconda giovinezza che questo prodotto, grazie anche all’azione di Radici, sta vivendo. Un’attenzione al contesto attuale e alla cultura dominante che non si ferma alla semantica. Radici da sempre si distingue per l’attenzione che riserva agli aspetti più funzionali e di valore della sua offerta. Con l’obiettivo, infatti, di rendere le loro pavimentazioni tessili ancora più sicure, hanno ideato un trattamento innovativo, definito Virex, fatto in fase di produzione che permette di abbattere la carica virale del Covid fino al 99% e quindi la sua diffusione. Una soluzione di grande innovazione con riconosciuta proprietà, non solo antivirale, ma anche antibatterica e antimacchia per favorirne la pulizia.
Una soluzione che la divisione Marine di Radici ha sperimentato in anteprima sulle navi da crociera. Le grandi signore del mare in piena epoca pandemica non sono state certamente viste come la soluzione ideale di vacanza, visto il potenziale alto tasso endemico di assembramento e quindi di contagio. Radici ha pertanto deciso di andare incontro ai loro armatori offrendo una soluzione che, quanto meno, potesse arginare la diffusione del virus nelle parti comuni di queste meraviglie rivestite con le soluzioni tessili Radici. C’è stata così tanta attenzione sulla tematica, che uno degli armatori in assoluto più all’avanguardia “Virgin Voyages” ha voluto a bordo delle loro navi il trattamento Virex, diventando un testimonial fondamentale (oltre che sensibile) per diffondere il verbo e aprire la strada ad altri sbocchi di mercato: pensiamo all’hotellerie/hospitality.
Una narrazione bellissima quella di Radici e del suo Virex che in un periodo di grande desolazione strutturale, politica ed economica rilancia il valore dell’innovazione. Ed è proprio nel solco di questa filosofia che dobbiamo continuare a credere.
Perché il coraggio di sperimentare, innovare e lanciare è la promessa più bella nei confronti del futuro. Anche di quello più buio.
